Cenni Storici

1925

1925

“ Il talento è un dono talmente prezioso da far brillare chi lo possiede e talmente grande da arricchire gli altri quando si ha la capacità di condividerlo.”

Giuseppina Giunta

Il Maestro Antonio Giunta

Il Maestro Antonio Giunta

INTRODUZIONE

Con questo lavoro, vogliamo lasciare una traccia di quanto è stato fatto dai nostri predecessori, per formare una Banda Musicale, va dato merito anche alle varie Amministrazioni Comunali e Sindaci, che hanno collaborato da sempre con questa realtà che ha segnato la sua storia a Calascibetta

Si vuole ripercorrere una microstoria della nostra Banda Musicale, riportando notizie e aneddoti da noi acquisiti nel corso di questi anni passati.

Ancora oggi, dopo circa 40 anni ricordo con emozione il mio primo giorno di banda, e mi rivedo come i tanti ragazzi che abbiamo oggi nella nostra banda, entusiasti, preparati, spensierati e orgogliosi di far parte della nostra Banda Cittadina.

La Banda mi ha fatto conoscere la passione e la generosità di tante persone che hanno dedicato e dedicano ancora oggi, gran parte del proprio tempo alla musica, con competenza e professionalità, e grazie a questo, con grande orgoglio posso affermare che la “Banda di Calascibetta” è stata sempre ed è il “fiore all’occhiello” della nostra città ed anche della nostra provincia; a loro esprimo un grande riconoscimento e grazie di aver contribuito alla continuità di questa cultura musicale.

Un ringraziamento va a tutti quelli che hanno collaborato alla realizzazione di questo volume, dal Consiglio Direttivo, a tutti i componenti della nostra Associazione, ai Maestri Direttori, agli eredi del Maestro Giunta, e all’Amministrazione Comunale che ha patrocinato e collaborato scrivendo alcune riflessioni sulla nostra storia.

Mario Bruno

Allievi scuola musica con il M. A. Giunta

Allievi scuola musica con il M. A. Giunta

CENNI STORICI DEL CORPO BANDISTICO

Chi si appresta a leggere queste poche pagine dedicate alla banda di Calascibetta, potrebbe essere portato a pensare che si tratti di uno squallido tentativo di autocelebrazione ma in realtà così non è.

Scopo di questa breve biografia è quello di spingere chi leggerà verso una riflessione più attenta su quella che, apparentemente solo una banda, è, in realtà, qualcosa di più, è un pezzo di storia della nostra piccola realtà

Chiesa dell’Itria 2007

Chiesa dell’Itria 2007

RicGrIntNaz2011 a cui Calascibetta deve tanto. Ma andiamo con ordine.

La nostra storia comincia nel lontano 1873. Infatti, mentre sul fronte Europeo si assisteva ad una profonda crisi economica i cui effetti si sarebbero fatti sentire anche in Italia ed in tutto il paese cresceva la protesta operaia con il governo della destra presieduto da Marco Minghetti che succedeva al governo Lanza, battuto sui provvedimenti finanziari chiesti dal ministro Quintino Sella, nel piccolo comune di Calascibetta si gettavano le basi per la costituzione della banda comunale da cui discende direttamente l’associazione musicale Antonino Giunta. Poche le notizie giunte fino a noi, ma possiamo con certezza affermare che a volere fortemente la costituzione del corpo bandistico fu, unanimemente,l’amministrazione comunale di allora guidata dal sindaco Cav. Pietro Corvaja. Com’era usuale in quel periodo storico, le bande musicali rappresentavano organi dei comuni e non associazioni private come siamo abituati a vederle oggi tant’è che, oltre ad assumerne gli oneri e le spese con delibera consiliare, il Comune emanò un regolamento volto a disciplinare i rapporti tra esso stesso, il maestro e i musicanti. Il primo maestro ad assumere la gestione più specificatamente musicale fu il M° Giorgio Monetti cui si deve anche l’istituzione della prima scuola di musica da cui trarre gli elementi per la formazione della banda musicale. Al maestro Monetti succedette, nel 1878, il napoletano Raffaele Trotta, appassionato cultore d’arte e fecondo compositore. Il 1891 è l’anno del maestro Sigismondo Manno di Monreale (PA) che assunse la guida della banda a seguito di pubblico concorso, seguito dal maestro Antonino Leto di Castelbuono (PA) nel 1903 e dal maestro Giuseppe Caruana di Favara (AG) che ebbe la gestione della banda dal 1912 al 1921, anno dal quale comincia “l’era Giunta” dal nome del maestro Antonino Giunta che diresse le sorti della banda fino alla sua morte avvenuta il 3 febbraio del 1959. L’opera del maestro Giunta fu tanta e tale da meritarsi l’intitolazione dell’attuale associazione musicale.A Lui, infatti si deve la trascrizione di diverse opere sinfoniche e liriche e la composizione di alcune marce a noi sconosciute. E’, inoltre, merito suo aver portato all’orecchio dei calascibettesi arie musicali fino ad allora conosciute solo nei teatri. Negli anni di direzione del maestro Giunta, infatti, il corpo bandistico fu sempre tenuto in efficienza, anche grazie alla costante presenza di aiuti comunali, tant’è che la sua attività non si limitava all’esibizione nella pubblica piazza locale durante i tradizionali servizi domenicali estivi (tra i quali va ricordata la celeberrima “musicata o chiano ‘a muccusa”), ma lo stesso era spesso invitato dai Comuni limitrofi in occasione delle feste locali per l’esecuzione di concerti classici e sinfonici. Nel 1943, la voglia di ricostruzione seguita ai catastrofici eventi bellici, passava anche (e soprattutto) attraverso la voglia di riprendere le fila dei discorsi interrotti bruscamente dalla guerra. Fu proprio in questi anni che la banda riprendeva timidamente la propria attività ricominciando proprio da dove era stata interrotta: un gruppo di abili musicanti guidati dal maestro Antonino Giunta. Un’unica differenza: nonostante il disappunto di tutta la cittadinanza, il Comune, trovatosi in condizioni economiche deficitarie a causa degli eventi bellici, si trovò costretto a depennare dal bilancio comunale la voce “scuola di musica”.

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Com’è facile intuire anche ai meno avvezzi alla materia musicale, la carenza di nuove leve rischia di mettere seriamente in crisi qualsiasi gruppo bandistico che, per quanto forte, non è in grado di rafforzare le proprie fila. Consapevole di ciò, e con l’intento di fronteggiare una situazione di carenza d’organico che assumeva sempre più carattere d’emergenza, nel 1949, su iniziativa dello stesso maestro Giunta venne fondata una nuova scuola di musica nei locali messi a disposizione dal comune. Molti giovani si presentarono, vogliosi di apprendere l’arte della musica e così la banda riprese vigore. Tuttavia, come già detto, il 3 febbraio del 1959 il maestro Giunta morì lasciando un’eredità di certo non facile da continuare. Al suo posto venne designato successore il capobanda Signorino Cigno che grazie alla sua esperienza, professionalità e dedizione alla musica, continuò il lavoro svolto dal maestro Giunta fino al 1967. I due anni successivi, furono segnati da una profonda crisi della banda dovuta, da un lato alle difficoltà economiche cui il corpo bandistico versava e dall’altro, dalla mancanza di musicanti che assumeva forma sempre più grave. L’attività bandistica, tuttavia, fu continuata dal capobanda Giovanni Salerno.

1953

1953

1955

1955

Alla sua morte comincia quella che possiamo definire, senza ombra di dubbio, il nuovo corso della banda. Siamo nel 1969, le difficoltà che attraversava il corpo bandistico erano tutt’altro che superate. I problemi economici non riuscivano a rientrare e la carenza di organico assumeva dimensioni via via più preoccupanti. Nonostante il quadro assolutamente deprimente l’allora capobanda Elia Niffeci non si perse d’animo: con la caparbietà tipica di chi non vuole che una tradizione secolare si interrompa, iniziò un duro lavoro che lo spinse a promuovere nuovamente la scuola musica, incrementando così le fila della banda e contribuendo a mantenere viva nella nostra cittadina la tradizione bandistica. Va evidenziato come in questa scuola di musica, si sono formati alcuni componenti dell’attuale corpo bandistico. Tanto lavoro non tardò a dare risultati. Risultati che velocemente assunsero la consistenza di titoli e riconoscimenti nelle varie manifestazioni pubbliche e private. Appartengono alla gestione Niffeci i primi prestigiosi riconoscimenti conseguiti dalla banda di Calascibetta. Parliamo del I° premio conseguito a Caltanissetta nel 1970 e dei piazzamenti ottenuti negli anni successivi. Appartiene a questo periodo la leggendaria “batteria” della banda di Calascibetta. Ci riferiamo al gruppo di percussionisti noto nell’ambiente bandistico provinciale e regionale per riuscire a cavarsela in ogni situazione e di fronte a qualsiasi genere musicale. Tali capacità non passarono inosservate proprio nell’ambito del suddetto concorso durante il quale, in occasione della suonata conclusiva per la quale venivano scelti per esibirsi i migliori suonatori per ogni categoria strumentale, furono proprio i membri della banda di Calascibetta ad essere selezionati per la categoria percussioni ( o come si usava chiamarla all’epoca “batteria”) L’attivitò del capobanda Niffeci continuò ininterrotta, con alterni successi, fino al 1977 anno in cui morì improvvisamente. Dopo lo sbandamento iniziale dovuto alla mancanza di una guida, i musicanti si riunirono in assemblea nominando capobanda il figlio Paolo Niffeci che guiderà la banda fino al 1998 quasi ininterrottamente. Il “quasi” si riferisce al breve periodo del 1987 durante il quale la guida del complesso bandistico venne assunta dal maestro, neo diplomato in clarinetto, Santo Mirabella che, pur giovane e con poca esperienza, riuscì a continuare quella forte ed amata tradizione musicale. Gli anni di Paolo Niffeci sono gli anni del “concerto”, intendendo con tale termine sia il locale dove si svolgevano prove e lezioni di scuola musica sia le prove vere e proprie; ma sono anche gli anni in cui la musica più che studiata era sicuramente sentita e dove la banda era vista come un patrimonio sociale da preservare con cura. Ma tanta era la consapevolezza che non sarebbe bastato preservare: la tradizione andava continuata mettendo i giovani nella condizione di poter entrare a far parte della banda. Così alla fine degli anni ’80 la scuola di musica (un po’ sui generis ma decisamente divertente) riprese vigore. Ed ecco che un gruppo abbastanza nutrito di giovani si recava puntualmente nei locali adibiti alle prove (il concerto), e dopo la prima lezione dedicata alle più importanti nozioni sulla “teoria generale della musica” si passava a qualche lezione di solfeggio per poi arrivare al tanto ambito strumento che ogni ragazzo poteva ufficialmente scegliere ma che in realtà veniva imposto con “sofisticate tecniche di convincimento psicologico”. Chi ha cominciato a prendere familiarità con la musica in quel periodo non può certo dimenticare la prima lezione in assoluto formata dalla leggendaria frase: ” le note della musica sono sette e sono: DO – RE – MI – FA – SOL – LA – SI. Esse sono divise in cinque linee e quattro spazi ed insieme formano il pentagramma o rigo musicale”.

 

1968

1968

1981

1981

Tornando alla storia vera e propria della nostra associazione, va detto che Paolo Niffeci è anche colui che, in un periodo di profonde revisioni legislative, traghetterà la banda verso la diversa configurazione giuridica di “associazione” assumendone la carica di Presidente. E’ l’agosto del 1990 e i componenti della banda riuniti in assemblea trasformano quella che fino ad allora era stata la banda di Calascibetta in “Associazione Musicale Bandistica Antonino Giunta” (A.M.B.A.G.). Dal 1998 comincia il periodo di gestione del Presidente Mario Bruno. L’elezione di Mario Bruno apre un nuovo capitolo nella storia dell’associazione, caratterizzato dai livelli di eccellenza raggiunta grazie alla oculata e proficua gestione amministrativa. Dopo diversi incontri, scambi culturali e musicali con l’altra associazione musicale esistente nella nostra cittadina “Antonio Il Verso” si decise di unificare le due associazioni. Il Presidente con il gruppo dirigente dell’associazione “A. Il Verso” ridisegnarono una nuova struttura organizzativa e un nuovo regolamento interno. L’obiettivo principale diventò la scuola di musica formativa, qualificata ed aperta a tutti. Il Maestro Direttore Salvatore Vigneri avviò il nuovo corso dell’Associazione restando in forza per circa un anno; nel 1999 viene nominato Maestro Direttore Carmelo Capizzi che inizia in sinergia con il Presidente, una vera e propria rivoluzione musicale e organizzativa, con una intensa attività bandistica e concertistica con repertori classici, sinfonici e moderni, e con la formazione di gruppi musicali annessi all’associazione che ancora ad oggi funzionano con efficienza e determinazione. Queste stesse caratteristiche sono state riconosciute nell’ambito della Federazione Bande Siciliane (Fe.Ba.Si.), tant’è che dal 2011 il M° Carmelo Capizzi e il Presidente Mario Bruno ricoprono rispettivamente le cariche di Delegato della Provincia di Enna e Consigliere Regionale del direttivo della Fe.Ba.Si. L’anno di vera e propria rinascita, la linea di discrimine tra il vecchio ed il nuovo modo di intendere l’associazione, è rappresentato sicuramente dall’anno 2000. Fu, infatti, nel dicembre di quell’anno che la banda, un po’ sotto organico, sfiancata dai tentativi di destabilizzazione posti in atto da alcuni musicanti, decise di partecipare alle celebrazioni in occasione del “Giubileo degli artisti e degli uomini di spettacolo”. In un clima festoso e variopinto, alla presenza di centinaia di bande provenienti da tutte le parti d’Italia, acrobati da circo e saltimbanchi girovaghi, la banda di Calascibetta si fece subito notare per la bravura nel suonare e … per l’abbigliamento tutt’altro che allegro. La nostra divisa composta da pantaloni neri, camicia bianca, cravatta nera, impermeabile lungo fino alle caviglie rigorosamente nero corvino e berretto “da vigili urbani”, finì paradossalmente con lo spiccare in mezzo a bande vestite di rosso (in onore a Giuseppe Garibaldi), bande dotate di cappelli a falde larghe (di un criticabile color marrone chiaro!) e varie strisce, mostrine, pennacchi e majorette. Ma la nostra forza stava tutta nell’affiatamento tra i suonatori e nella voglia di divertirci che ci caratterizzava (e ci caratterizza!!!) ogni volta che ci ritrovavamo con gli strumenti in mano oltre che nella consapevolezza di essere diversi dagli altri anche perchè potevamo vantarci di avere in organico uno strumento che nessun’altro conosceva: il glockenspiel. La nostra consapevolezza fu presto confermata da uno degli organizzatori della manifestazione che subito dopo averci sentito suonare esclamò: “siete vestiti come tante cornacchie ma suonate proprio bene!”. Risultato: la banda venne selezionata per la registrazione dell’inno del giubileo presso gli studi televisivi della Titanus e, a conclusione dell’intera manifestazione, la banda venne scelta tra le tante per suonare lo stesso inno del giubileo di fronte al Papa Woityla durante la celebrazione della solenne messa domenicale. Da qui in poi solo successi che raggiungono l’apice nel 2005 con la partecipazione, e conseguente piazzamento, al festival internazionale di bande di musica e majorettes di Malgrat de Mar in Spagna. La partecipazione al festival internazionale di bande seguiva ad una serie di stagioni con l’attività bandistica particolarmente intensa e che aveva visto l’associazione protagonista indiscussa di raduni, rassegne e manifestazioni varie in tutta la Sicilia, con un’evoluzione che da semplice partecipante l’aveva portata a ricoprire il ruolo di ospite d’onore. Tanta era la considerazione che si aveva (ed ancora si ha!) dell’associazione che, oltre alla costante partecipazione ai raduni (presenza talmente costante da essere impegnata praticamente tutti i giorni!), in alcune realtà fuori provincia la banda di Calascibetta era considerata ospite fisso. Si veda, a titolo di esempio, la partecipazione pluriennale ai raduni organizzati a Raddusa (provincia di Catania) e Barcellona Pozzo di Gotto (provincia di Messina). Facendo un passo indietro e ritornando in Spagna è assolutamente intuibile come il secondo posto conquistato in quella occasione rappresenti l’orgoglio dell’attuale assetto organizzativo. Certo, memori di quanto accaduto a Roma qualche anno prima partimmo un po’ meno all’avventura: per prima cosa decidemmo di cambiare divisa e, abbandonato il nero funereo che ci aveva accompagnato fino ad allora, decidemmo di passare ad un più “allegro” grigio che ci portò fortuna. Quella esperienza non ci è restata nel cuore solo per la concentrazione raggiunta durante l’esibizione che ci fece raggiungere un grado prossimo alla perfezione, ma anche per l’emozione provata durante l’attesa dei risultati e per la gioia letteralmente esplosa al momento della proclamazione dei vincitori. Ovviamente ci portiamo dietro anche qualche ricordo più goliardico come le majorettes ungheresi, la “paella” non proprio freschissima che non mancò di mietere qualche vittima e la convivenza in hotel con un gruppo di simpatici sardi che bevevano, offrendo, il loro tradizionale mirto nell’unico bicchiere da cui bevve tutto l’albergo. Dopo la Spagna una serie di attività in cui alla banda si affiancano vari gruppi che, annessi all’associazione, contribuiscono in maniera determinante al raggiungimento dell’obiettivo sociale: FARE MUSICA. Tra le attività vanno segnalate: il gemellaggio tra le città di Calascibetta e Chappelle – lez – Herlaimont (in Belgio) tenutosi nel marzo del 2008; la classificazione del 18/19 aprile 2010 tenutasi a Biancavilla in cui l’associazione ha ottenuto il massimo del punteggio nella sua categoria, ed infine, la stretta collaborazione con il maestro Aurelio Gatti che ci ha voluto al suo fianco in un lungo tour teatrale. Vanno anche citate le strette collaborazioni con eccellenze musicali come i maestri Giuseppe Lotario e Nunzio Ortolano. L’attività dell’associazione ha ottenuto l’ultimo (ovviamente dal punto di vista cronologico!) prestigioso riconoscimento nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia. Lo scorso 2011, infatti, il Ministero dei beni e delle attività culturali ha insignito l’associazione musicale “A. Giunta” del riconoscimento come gruppo d’interesse nazionale. Tra i gruppi che abitualmente compongono l’associazione non possono essere non citati: l’orchestra di fiati, a cui è affidata l’espressione concertistica, la small band, gruppo jazz composto prevalentemente dagli ottoni e dai sax della banda, la filarmonica giovanile che vede impegnati circa 60 musicisti tra allievi e maestri collaboratori. Tante ancora sarebbero le cose da dire ma riteniamo più opportuno farci conoscere attraverso la nostra principale forma d’arte: LA MUSICA!!!!!! Queste poche pagine ci sono servite solo per farci conoscere o per ricordare a chi lo ha dimenticato, che l’associazione “Antonino Giunta” è una realtà unica, con radici talmente profondi, da renderla indispensabile e di cui Calascibetta non può farne a meno.

 

Roma2000

Roma 2000

Malgrat2005

RIFLESSIONI

Raccontare il mio percorso nella storia della “Banda” di Calascibetta, è una cosa che mi emoziona e che nello stesso tempo mi rende orgoglioso. Sono trascorsi 38 anni da quel 13 dicembre 1974 quando mio nonno mi accompagnava al mio primo appuntamento con la banda. Giornata che ancora oggi ricordo perfettamente. Io, il mio sax soprano, i miei nuovi compagni di banda e le paure di un bambino di sette anni. I più esperti, mi aiutavano a mantenere la posizione nella banda, pronta per la tradizionale festa di Santa Lucia. Malgrado sbagliassi qualche nota, il passo, ecc.. , il Capo Banda Paolo Niffeci e tutti gli altri, mi incoraggiavano sempre. Da allora la mia passione per la musica diventava sempre più forte. Dopo alcuni anni, comincio a studiare il flauto traverso, con molti insegnamenti, bravi maestri che mi hanno portato al diploma di musica presso il Conservatorio Statale di Musica “V. Bellini” di Palermo nel 1987. L’esperienza di concertista e di insegnante di musica ha notevolmente contribuito alla mia personale crescita musicale bandistica, che dal 1999 ad oggi mi ha portato a essere maestro della Banda “A. Giunta” di Calascibetta. Da quel momento tanti sono stati i momenti belli anche se non sono mancati e non mancheranno i problemi e le critiche che diventano per me il carburante per andare avanti e per fare sempre meglio. Sono felice di aver contribuito a far crescere la tradizione popolare musicale della nostra banda; orgoglioso di aver trasmesso passione e dedizione per lo studio della musica a tanti ragazzi, portandoli fino al diploma di musica. Oggi, molti di loro sono miei colleghi. Un ringraziamento particolare a coloro che mi hanno collaborato e continuano a farlo: la mia famiglia, mio zio Carmelo Castagna, il presidente Mario Bruno, i maestri Lorenzo Lima, Luca Roccaro, Davide Lombritto, Carmelo Calò, Filippo Mannuca, Sergio Adamo, Leonardo Russo, Paolo Gugliara e Giuseppe Caramanna, il capo banda Amedeo Morgano e non per ultimi i genitori e i componenti della banda che si sono alternati nell’arco di quest’anni. Voglio concludere con quella che è stata ed è la “forza scatenante” della nostra banda: LA MUSICA. La musica fatta da persone che condividono la stessa finalità, che si mettono con umiltà e senza mania di protagonismo al servizio degli altri, che affrontano gli eventi musicali con COSCIENZA e non con superficialità. Dietro ad un concerto, una processione, una festa un evento qualsiasi, c’à un grande studio, una grande preparazione, fatta di sacrifici, di esperienza e competenza. Solo mettendo in pratica questi atteggiamenti possiamo dire che ognuno ha fatto il proprio mestiere. Perchà nulla nella musica deve essere lasciato al caso. La musica della nostra banda Antonino Giunta è “sempre nuova”, perchè sempre nuove sono le emozioni che suscita in noi, perchè i componenti della banda, quelli che veramente credono nei nostri progetti senza avere come finalità principale il mero “guadagno” economico sono il nuovo da valorizzare e perchè l’organico strumentale, per fortuna nostra, evolve, migliora e si arricchisce. Nella musica l’attività bandistica e del suonare insieme, è per me uno strumento indispensabile per la maturazione globale del musicista. E’ un’esperienza che una volta interiorizzata ti arricchisce e ti completa. In associazione, per fare musica d’insieme, per esprimere in una sola armonia, in una sola melodia, tante voci, le regole che ciascuno deve imporsi di seguire sono l’ordine, il rispetto e la tolleranza. Buona musica a tutti.

Carmelo Capizzi

Riconoscimento gruppo di interesse nazionale 2011

Riconoscimento gruppo di interesse nazionale 2011

La Banda Musicale…

Considero la Banda l’approccio più semplice e nello stesso tempo momento importantissimo tra l’uomo e la musica, mi riferisco naturalmente agli strumentisti a fiato e a percussione. Vedo la Banda come simbolo di gioventù, sia quando la si ascolta o quando vi si partecipa attivamente, essa ci riporta indietro nel tempo, proprio all’età adolescenziale, inoltre, anche punto di incontro di diverse generazioni, quindi esperienze anche di vita. La banda, secondo il mio parere inoltre, è lo specchio della società in cui opera, se essa sta “bene” di riflesso anche la città ne è influenzata del suo “benessere”. La Banda ha contribuito tantissimo all’esperienza musicale e alla mia formazione professionale, rimarrà sempre un evento della mia vita che non potrà mai essere dimenticato.

Lorenzo Lima

Villaggio Bizantino 2011

Villaggio Bizantino 2011

Era il venerdì santo dell’anno 1956, quando indossai per la prima volta la divisa della civica banda di Assoro. In quella occasione ebbi modo di sentir parlare, attraverso il maestro della banda di Assoro Salerno del suo collega della banda di Calascibetta Antonino Giunta. Successivamente, ho avuto modo di conoscere Paolo Niffeci e Salvatore Giliberto in modo più approfondito in quanto facevano parte del mio stesso gruppo strumentale e proprio perchè sempre presenti in tutte le prestazioni bandistiche assorine. Rimane, nella mia mente, un labile ricordo degli strumentisti calascibettesi Cigna e Vaccaro e di altri che la ragione e la legge inesorabile del tempo non mi permettono di ricordare. La banda di Assoro e quella di Calascibetta erano simili nell’organico strumentale, nei programmi e nella cultura musicale. Accomunate da un’antica tradizione e non essendo mai state municipalizzate, presentavano le stesse lacune riguardanti l’organico, organico supportato dalle relative scuole musicali dalle chiare caratteristiche dilettantistiche. La gestione più lunga, che io ricordo, è stata quella di Paolo Niffeci con cui ho avuto un buon rapporto personale e musicale. Niffeci si è dedicato alla direzione della banda con spirito di abnegazione ottenendo buoni risultati e contribuendo, secondo me, a sviluppare la cultura bandistica e musicale della città di Calascibetta. Per molti anni ci siamo ritrovati a partecipare ai concorsi bandistici del Giovedì Santo a Caltanisetta indetti dall’Ente Provinciale per il Turismo e dello Spettacolo. Il cammino della banda di Calascibetta è andato nella stessa direzione dell’avvento degli organici e programmi provenienti dai paesi anglosassoni. L’estro e la fantasia del maestro Carmelo Capizzi, con la collaborazione di un Direttivo attento e scrupoloso, ha portato, in poco tempo, l’Associazione bandistica al raggiungimento di ottimi traguardi. L’Associazione bandistica “A. Giunta” è diventata un insieme funzionale, dinamico e flessibile, infatti, con facilità si modifica in formazioni che vanno al di là della tradizionale formazione bandistica. La scelta dei programmi della banda di Calascibetta, è curata con gusto e responsabilità artistica. L’apertura al dialogo e alle nuove iniziative che coinvolgono altre associazioni bandistiche, fanno si che l’Associazione “A. Giunta” venga guardata come esempio da seguire.

Giuseppe Lotario

Agosto 2011

Agosto 2011

Casualità, fato, destino o impegno, determinazione, perseveranza. Ciò che siamo e la professione che svolgiamo esiste perchè l’abbiamo fortemente voluto o grazie all’aver colto i consigli e l’aiuto di una o più persone o, ancora entrambe i fattori. Potrebbe sembrare il solito discorso filosofico ma quando il mio caro amico, collega e oggi compare Carmelo Capizzi mi ha chiesto di scrivere sul mio rapporto con quella che è la bellissima realtà musicale xibetana non ho potuto fare a meno, in un viaggio a ritroso nel tempo, di ricordarmi del perchè della mia presenza in un paese abbastanza distante dal mio e che nello stesso periodo muovesse i primi passi, da una Associazione musicale dal nome “A. Il Verso”, un nuovo gruppo bandistico strumentale. Da Casteldaccia, il mio paese in provincia di Palermo, adagiato sul mare, da cui in alcune giornate si possono vedere alcune delle isole Eolie più vicine alla Sicilia, mi trovavo ad abitare, ospite nella casa dei Capizzi, in mezzo alla bianca e fitta nebbia di Calascibetta, situazione molto suggestiva e caratteristica ma che per me ha significato, come potete immaginare un netto e repentino cambiamento delle mie abitudini. Ma non svolgerei quella che oggi è la mia amata professione di docente di clarinetto presso la scuola media se non avessi accettato il consiglio di mio compare Capizzi di trasferirmi dal Provveditorato di Palermo a quello di Enna, rinunciando all’immissione in ruolo in esperienza didattico-strumentale, non so se perchè mi piace pensarlo o se effettivamente coincida a realtà, ritengo che dalle nostre lunghe conversazioni serali e talvolta notturne, sull’organizzazione, gestione ed esperimento associativo bandistico, sia nata la scintilla per la creazione di quel gruppo bandistico musicale oggi fiore all’occhiello della comunità xibetana. Dalla sua nascita, con la collaborazione anche di validi musicisti provenienti da diversi centri della Sicilia è stata una graduale ma inesorabile ed inarrestabile crescita artistico musicale. Sono onorato di aver dato, nel corso degli anni a venire, il mio modesto contributo a questa tangibile realtà. Come non ricordare: i concerti nei più svariati centri dell’isola, il Giubileo a Roma, il premio al Concorso Internazionale in Spagna e ancora la continua ricerca e sperimentazione di nuove forme espressive come quella jazzistica, cameristica e di musica e teatro. E’ innegabile e sarebbe falso non attribuire il ruolo centrale e motore di tutto ciò al Maestro Carmelo Capizzi che ha adoperato ingredienti quali la passione verso una materia così astratta, quanto concreta quale la musica, l’impegno, la perseveranza, la fantasia ed ha avuto la preziosa collaborazione di persone tanto valide quanto serie e rispettose. Un plauso quindi a persone come: i Maestri Lorenzo Lima e Luca Roccaro, il Presidente Mario Bruno, l’instancabile Carmelo Castagna, il capo banda Amedeo Morgano, il sapiente maestro clarinettista Antonio Ilardo, l’appassionato sassofonista Ignazio Signorelli, i validi fratelli Zaffora, il bassista Salvatore Restivo e, mi scuso se non continuo a menzionare, ma lo meriterebbero, tutti i bravi componenti del gruppo bandistico musicale “A.Giunta”. Mi da conforto che quello che da tempo penso, oggi, venga detto nei giornali e alla televisione da grandi e riconosciuti economisti e cioè che in tempi di crisi come quelli odierni è sbagliato effettuare tagli lineari alla spesa pubblica compresa la cultura, ma bensì, proprio per incentivare una graduale crescita bisognerebbe proprio in essa investire tutte le risorse possibili. Una realtò Culturale Associativa che ha prodotto tutto quello di cui abbiamo accennato, creando di conseguenza aggregazione, crescita e orientamento culturale e professionale, impedendo quei fenomeni di devianza minorile e dispersione scolastica, oggi come mai merita un attenzionamento della politica che dovrò guardare oltre i limitati dei tempi del proprio mandato elettorale.

Carmelo Calòultima

Un viaggio a ritroso per scoprire il passato culturale e secolare della nostra città, fatto di ricordi e di curiosità, percorrendo le vie della musica le cui note ancora oggi come ieri echeggiano nella nostra mente. La banda della città di Calascibetta è da secoli una istituzione, ha allietato in molti momenti la vita di tutti gli xibetani, diventando così uno strumento prezioso delle tradizioni popolari cittadine. Il testo mostra un intenso lavoro di ricerca, e non sono mancate le difficoltà per reperire fonti utili a far rivivere emozioni alle vecchie e nuove generazioni. Questa istituzione musicale cittadina ha accompagnato numerose generazioni verso una crescita musicale, culturale e sociale sempre presente nei momenti collettivi di gioia ma anche di dolore, sicuramente è costata ai suoi aderenti sacrifici che solo la passione per questa nobile arte può giustificare. La musica da sempre ha accompagnato, come dicevo prima, le tradizioni popolari cittadine ed anche i nostri ricordi personali, trasmettendo a tutte le generazioni un messaggio. In questo testo è possibile rivivere, attraverso le immagini, un passato aiutato anche dal riconoscere alcuni personaggi che militarono nel passato nel nostro corpo bandistico, tutto ciò, ci aiuta a capire oltre un secolo di musica e di vita xibetana dove il tempo ormai trascorso, ha cancellato molte tracce. Noi oggi possiamo vedere le nuove generazioni seguire le orme dei nostri padri, con l’impegno di riuscire in ciò in cui si crede, come elemento che unisce le varie generazioni nel nome della musica. Il livello culturale e musicale si è evoluto, il nostro corpo bandistico ha avuto occasioni per distinguersi in Sicilia ma anche in Italia ed all’estero partecipando a varie eventi e concorsi musicali, riportando notevoli riconoscimenti. Tutto ciò è utile a rinnovare le tradizioni italiane e locali di espressione popolare. Grande impegno hanno profuso in ogni tempo i maestri, che dall’Ottocento in poi, hanno guidato il corpo bandistico della nostra città. Le associazioni culturali cittadine, oggi, sono cresciute anche numericamente, chiaro indice dell’evoluzione di questo nostro antico centro, Calascibetta, distinguendosi in Italia ed all’estero come comunità viva, capace di esprimersi nelle diverse discipline del sapere, motivo per cui io sono loro molto grato.

Rosario Benvenuto
Assessore ai beni culturali

E’ con molto piacere che mi accingo a spendere qualche parola nei confronti della banda di Calascibetta. In un percorso di continua crescita, l’associazione bandistica ha rappresentato e rappresenta per il nostro comune una realtà musicale ed un’occasione di sviluppo culturale che ha meritoriamente conseguito dei traguardi di rilievo. Esprimo, in particolar modo, il mio orgoglio per aver approvato, in seno al Consiglio Comunale che mi onoro di presiedere, la delibera attraverso cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Comitato dei Garanti per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’ Unità d’ Italia hanno riconosciuto l’associazione “Giunta” gruppo di interesse nazionale. E’ un giusto riconoscimento per quanti portano avanti, sul nostro territorio, la tradizione della musica popolare ed amatoriale, protagonista della storia italiana sin dal Rinascimento, mantenendo vive nei più giovani le nostre radici musicali e favorendone l’impegno culturale.  Concludo con un augurio che sono certo non sarà deluso: ad maiora!

Dott. Antonino Messina
Presidente del Consiglio Comunale

Struttura organizzativa

Presidente:
Mario Bruno

Consiglieri:
Piero Bellavia, Carmelo Capizzi, Luca Roccaro, Alessio Zaffora

Maestro Direttore:
Carmelo Capizzi, Luca Roccaro

Responsabile Banda (capo banda):
Amedeo Morgano

Responsabile Scuola Musica:
Leonardo Russo, Davide Lombritto